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di Luca Figini e Mario Cianflone

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30 luglio 2009

Ha il duro compito di fare dimenticare l'esperienza di Vista e le sue sviste. Carico di grandi aspettative, Windows 7 ha subito una lunga fase di sviluppo che culminerà il 22 ottobre con il rilascio urbis et orbis. In attesa della fatidica data ci siamo «procurati» una versione Rtm (build 7.600), Release to manufacturer, cioè la versione praticamente definitiva distribuita ai produttori di pc e l'abbiamo provata su due computer con potenza e caratteristiche differenti per saggiarne le capacità.

Due le installazioni fatte: la Starter sul pc bonsai (un Samsung Nc10 in salsa Vodafone) e la Ultimate su un sistema assemblato a mano con componenti di livello alto ma con tutte le variabili e le cose storte che si producono nel caso di pc autocostruiti. E in fondo il bello di Windows è anche questo: la possibilità di funzionare su un notebook progettato da fior di ingegneri o su un pc assemblato a casa con pezzi presi all'ipermercato. Altri sistemi operativi, più cool e trendy, non possono farlo.

Windows 7 Starter si propone di essere la versione ottimale per netbook e i mini-notebook in virtù del suo kernel leggero. Come hanno evidenziato i test sul Samsung: l'installazione, con relativa formattazione del disco fisso, ha richiesto circa 15 minuti. L'avvio del sistema operativo non impiega più di un minuto: l'interfaccia mostrata è una versione semplificata rispetto alle edizioni più dotate. Nella fattispecie, non c'è Aero, tuttavia le finestre mantengono un design arrotondato anche se le possibilità di personalizzare l'aspetto sono molto inferiori rispetto a quanto messo a disposizione dalla Ultimate.

Alcune funzioni sono nascoste all'interno del pannello di controllo per sottolineare che si tratta di una piattaforma essenziale e che solo i più smaliziati hanno gli strumenti per accedere alle configurazioni di più basso livello.

Pronti all'uso ci sono Internet Explorer 8, i soliti software accessori che accompagnano Windows da Xp, i gadget (chiamateli pure widget) per il desktop e il supporto multimediale assicurato da Media Player e dal visualizzatore di foto.

Si nota la mancanza del software di posta elettronica, forse perché ormai l'e-mail è prerogativa del Web oppure perché ci sono tanti programmi freeware scaricabili. Anche se, va detto, Seven ha configurato le periferiche del Samsung Nc10 senza battere ciglio. E poi è velocissimo.

Abbiamo utilizzato il sistema operativo con i vari software di uso comune (da Skype a Chrome, passando per Photoshop Elements e OpenOffice.org): zero problemi e prestazioni da pc top di gamma. Nonostante fosse "solo" un netbook con Intel Atom N270 e 1 Gb di Ram. Merito della piattaforma modulare che carica solo i componenti essenziali e tralascia così i moduli che in Vista gravavano sul processore. Alla resa dei conti, Seven Starter è snello, senza problemi di compatibilità né instabilità. Davvero una bella sorpresa che ha mostrato come anche un pc bonsai possa fornire prestazioni all'altezza delle aspettative. Ci spingiamo a dire che nel l'uso pratico, la Starter è stata addirittura meglio di Windows Xp.

Passando al pc desktop auto-assemblato, si tratta di una macchina con prestazioni elevate, agli antipodi del netbook: processore Amd Phenom II 925 Quad core a 2.8 Ghz, scheda madre Asus M4a79t Deluxe, 4 Gb ram Ddr3 corsair, Hard disk Seagate da 1 Tb e scheda video Zotac GeForce 9500. L'installazione non ha comportato problemi: nessun intoppo, nessun patema da «aiuto, adesso arriva lo schermo blu». Abbiamo provveduto a installare, scaricandoli dal sito Asus, driver per Win7 specifici per la mainboard e le utility della casa che ci hanno permesso di effettuare anche over clock (a 3.1 Ghz) senza accusare problemi di sorta. Il pc "gira" fluido e veloce.

L'intero sistema appare subito intuitivo e facile da usare. Ben più di Vista anche se, va detto, che chi migra da Xp a 7, si troverà spiazzato per qualche giorno ma poi apprezzerà le innovazioni, e fra tutte quelle delle librerie che superano il vetusto concetto di cartelle.

30 luglio 2009
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